scrivere per vivere vivere per scrivere

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La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. (René Descartes) ********************************************************************************************** USQUE AD FINEM

giovedì 17 dicembre 2015

ROBERTO BONFANTI uno scrittore tra suoni e musica



Voglio parlarvi di uno scrittore molto particolare, è un artista che a quanto pare vive calato nel mondo delle muse assorbendone tutte le vibrazioni possibili. Ovviamente è un gioco di parole, Roberto Bonfanti è un fonico e il suo ambito è il mondo dello spettacolo, ecco svelato il motivo del titolo del post.
Scrive romanzi, ottimi romanzi, non ha alle spalle una casa editrice ma questo non lo ferma, anzi, riscuote successi a ogni pubblicazione.
Dice di sé:

"Sono nato nel secolo scorso.
Anzi, nel millennio scorso.
Sarà per questo che non mi sento più tanto giovane?
Di mestiere faccio il tecnico audio nel settore dello spettacolo.
Ho da molti anni il “vizio” di scrivere, un po’ di tutto, racconti, poesie, riflessioni, ma solo negli ultimi tempi ho concretizzato in una forma più razionale le mie creazioni.
Ora sono anche editore di me stesso."

In previsione delle feste, vi invito a fare una scorpacciata dei suoi libri, personalmente ho letto "La vita è dura nei dettagli". Bonfanti è uno scrittore che non si perde in fronzoli, il tratto è deciso e non si lascia andare a inutili descrizioni, i suoi personaggi sono sempre ben delineati. Realtà e fantasia si sovrappongono. Mi è piaciuto.
Vi propongo ora una carrellata dei suoi libri, cliccando sul titolo li potrete acquistare, e se avete piacere andatelo a trovare sul suo BLOG Chiacchiere e distintivo, buona lettura.



Sinossi:
Il mio lavoro si svolge nel settore dello spettacolo, faccio il tecnico audio nei concerti, sono un fonico, insomma.
Nel mio campo si verificano spesso situazioni al limite del grottesco nei rapporti con i musicisti e gli altri addetti ai lavori. Quelle che ho ritenuto più interessanti, divertenti e particolari sono finite in questo libro. Si va dalle bizze del musicista che si crede una rockstar alla disarmante ingenuità dell’amatore alle prime armi, dall’amico del chitarrista che viene a darmi consigli perché lui “segue sempre il gruppo” all’imprevisto tecnico che genera contrattempi imbarazzanti. Ci sono capitoli dedicati alle dinamiche che si instaurano fra chi fa musica e chi rende possibile la sua fruizione, figure che dovrebbero collaborare fra di loro, ma che invece spesso di trovano in contrasto. Il tutto condito da considerazioni personali sulla musica e lo show business.
Il titolo è un omaggio al famoso libro di Bukowski. È un’antologia di racconti ispirati alla vera vita del fonico, una dura lotta contro tutti, musicisti, pubblico e organizzatori, fra episodi surreali e piccole-grandi soddisfazioni personali. Non è un libro solo per gli addetti ai lavori, ho cercato di usare un linguaggio poco tecnico e, quando necessario, ho inserito delle note a piè di pagina. Chiunque lo può leggere, si parla principalmente di rapporti fra persone.

Estratto:
Il grande trombettista se ne sta in disparte, passeggia a fondo palco, lontano dal microfono, tiene il tempo schioccando le dita, ogni tanto porta la tromba alle labbra ed emette qualche nota.
Tutto ciò fa molto Miles Davis, ma il suo contributo alla performance è più scenografico che musicale. Comunque è una leggenda del jazz, quindi si becca un sacco di applausi.


Sinossi:
La vita spesso ci appare colma di difficoltà, non solo nei drammi e negli eventi traumatici che ci cambiano l’esistenza, ma anche nei piccoli gesti quotidiani, nello scorrere apparentemente invariabile dei giorni comuni.
La vicenda ruota intorno a uno studio grafico, alle persone che ci lavorano e ad altre figure secondarie, si concentra in uno spazio di tempo di circa due settimane. La narrazione è in prima persona e principalmente al presente, si articola in sette capitoli, ognuno affidato a un personaggio diverso.
Di cosa parla in realtà il romanzo? Non certamente di delitto e castigo. Non può neanche essere considerato un “noir”. Questa è solo la cornice. Parla di cambiamento.
Nella vita di tutti i protagonisti del romanzo ci sono degli avvenimenti e delle situazioni che ne condizionano o ne hanno condizionato l’esistenza.
Alcuni affrontano i loro dèmoni e ne escono tutto sommato vincitori, altri non ci riescono
C’è una sorta di “happy ending” solo per Stefania e Claudio, a premiare la loro evoluzione.
È un lieto fine sicuramente relativo, rimangono fra loro molti punti oscuri, molto “non detto”, ma in fondo questo è più verosimile di una perfetta quadrature del cerchio, cosa assai rara nella realtà.
Le vicende narrate in questo romanzo proseguono nel sequel: Cose che si rompono.

Estratto:
Sono in una strada in mezzo alla campagna. Una fantastica strada da motociclisti. Tutta curvoni e saliscendi. La luna piena rende quasi inutile il pur valido faro marchiato Lucas.
Mi fermo. Sistemo Bonnie sulla stampella. Mi tolgo il casco e lo appoggio per terra. Faccio qualche passo nel campo che costeggia l’asfalto. Mi inginocchio, poi mi distendo a faccia in giù nell’erba folta e soffice, appena umida della prima rugiada.
Dammi oblio.



Sinossi:
Un anno dopo le vicende de "La vita è dura nei dettagli" ritroviamo gli stessi personaggi, prima fra tutti Bonnie, la moto amata da Claudio, il protagonista. Le azioni compiute nel passato tornano a influenzare la vita quotidiana delle persone che gravitano intorno allo studio grafico. Alcuni segreti vengono svelati, c'è chi prende decisioni importanti e chi non vuole compiere di nuovo gli stessi errori.

Estratto:
Mentre parlo cerco di ricomporre i pezzi del frollino, di farlo tornare intero. Ma certe cose non si possono aggiustare. Lei si alza, prende la giacca e la borsa, fa un paio di passi poi si volta. Posso quasi sentire la sua irritazione vibrare nella stanza, come un ronzio.



Sinossi:
Il Professor Leonard Knowall è un personaggio difficile. È scontroso, arrogante e suscettibile. Non se la prendano troppo con lui i sociologhi di professione, gli stimati e riconosciuti maestri dell’analisi comportamentale, se ha osato invadere il loro campo d’azione. In fondo le sue riflessioni e i suoi pensieri sono superficiali e qualunquistici. Lui non è altro che un parvenue della cultura, un uomo che sfrutta la sua notorietà per esprimere delle opinioni davanti a una platea, con modi poco ortodossi e informali, esattamente come farebbe con gli amici al bar. Ama pavoneggiarsi sotto i riflettori e gode del consenso del suo pubblico. Un simpatico cialtrone, insomma. Ma lasciamolo divertire, come direbbe il Poeta.

Estratto:
L’arte deve trascinarvi in sentieri sconosciuti, magari impervi e pericolosi, ma mai consunti come i marciapiedi del vostro quartiere, vi deve aprire porte su nuovi universi, mettere in discussione il quotidiano per mostrarlo sotto un’angolazione diversa. Insomma, deve essere un altro sguardo sul mondo. Più alto. L’arte è simile all’artificio, nel senso che deriva dall’opera dell’uomo, non esiste in natura, nasce prima nella mente di chi la crea, poi va plasmata, modellata dall’abilità e resa disponibile agli occhi degli altri, il processo con cui il vago prende forma, la materia diviene significato, il caos ordine.


Sinossi:
Racconti del periodo 1990-2002.

Estratto:
Era bello stare sulla spiaggia a non fare niente, a tenerci per mano e a raccontarci la nostra infanzia e tutto quello che ci passava per la mente.

Era bello, e quella felicità mi appagava, senza che dovessi fare progetti, pensare al futuro, mi sentivo come un granello di quella sabbia addormentata, vivevo il presente, e mi sembrava che non ci fosse gioia più grande.
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Fine della carellata, ringrazio Roberto per avermi permesso di parlare di lui, per me è stato un piacere. 
Nel più puro spirito della rete si continua imperterriti a promuovere, ho ricevuto tanto dai colleghi blogger e scrittori,  per quel che posso, e tutte le volte che mi capita l'occasione, raccolgo il testimone.



© 2015 di Massimiliano Riccardi

18 commenti:

  1. Che tonta che sono.
    Solo oggi abbino il tuo nome a "Joshua".
    Mi piace il genere e me lo regalerò.
    Cristiana

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  2. Grazie Cristiana, sei gentile. dai un occhiata anche ai libri di Roberto.

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  3. Credo che tu te la meriti Roberto, sei uno scrittore portentoso.

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  4. Io ho letto "la vita è dura nei dettagli" di cui ho fatto una recensione presente anche in un'apposita pagina del mio blog e quest'estate ho letto "Cose che si rompono".
    Il suo stile è particolare, a me è piaciuto. Hai fatto bene a concedergli questo spazio! :)
    (Ciao Roberto!)

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    1. Grazie Marina, anche per me merita. Hai fatto bene tu e sei stata gentilissima a intervenire in questo post, ho veramente piacere di vedere scrittori indipendenti farsi strada. Un abbraccio.

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    2. Ciao Marina, grazie mille per la tua recensione e le belle parole. Questo blog di Massimiliano è proprio ben frequentato!

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  5. I libri di Roberto Bonfanti sono una curiosità che prima o poi soddisferò ;) Ho letto belle cose in giro ^^
    Ottimo lavoro, Massimiliano, sai già quanto apprezzo questo tipo di post.

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    1. Grazie Glò, credo che sia doveroso promuovere chi merita, e voi siete tra quelli che più vi mettete in gioco, poi parliamoci francamente... per me deve valere ancora di più visto che dalla blogosfera ho ricevuto tanta gentilezza senza nulla pretendere da chi l'ha fatta.
      Roberto Bonfanti è molto bravo, non ha una casa editrice alle spalle ma va avanti lo stesso, non che significhi molto, alle volte anche se hai una CE che ti pubblica promozione non ne hai ugualmente.

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  6. Io sono ancora un "neofita" di Roberto, devo approfondire ;-)

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  7. Ciao Ariano, merita, Roberto merita. Anche tu non scherzi.

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  8. Ma caro Massi " Storia di ordinaria fonia" non posso nella maniera più assoluta farmelo scappare , tropo interessante...
    L'ho andrò cercare ..
    Grazie per questa bella scoperta come scrittore, come fonico e come persona.
    A te , un bacione notturno!

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  9. Grazie Nella, Credo che ti piacerà. Volevo sponsorizzare lui ma alla fine ho ricevuto più di quel che ho dato, domani pubblico la sua recensione al mio libro e l'intervista che mi ha fatto, io gli ho donato un mazzolino di fiori e lui ha ricambiato con un diamante.

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  10. Ho segnalato questo tuo post ad una amica per il libro "Storie di ordinaria fonia", lei è un fonico semi-amatoriale. E ti dirò che mi incuriosice

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  11. Personaggio intrigante questo del fonico scrittore...

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  12. Grazie a Massimiliano per lo spazio che mi ha concesso qui. Fra i commenti vedo che ha riscosso un certo interesse il mio libro "Storie di ordinaria fonia", ci tengo a rimarcare che è, sì, una raccolta di racconti riguardo alla mia professione, ma che gli aspetti tecnici non sono quelli predominanti, tratta per lo più delle dinamiche che intercorrono nei rapporti personali. Se qualcuno lo leggerà mi farebbe piacere un commento, nel mio blog o su altri social network, grazie e Buone Feste a tutti.

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