Ci sono cose in natura che lasciano stupefatti. Immaginiamo
un europeo abituato a spazi e dimensioni contenute che per la prima volta mette
piede in una foresta di sequoie giganti … da rimanere annichiliti per la
maestosità e la bellezza dello scenario
vero? Quante volte senza essere mai andati in Nord America abbiamo goduto di
immagini ricavate da documentari o film.
Credo che non siano
molti a sapere che questo immenso albero prende il nome da un nativo americano,
per la precisione da un pellerossa della nazione Cherokee: Sequoyah.
Un umile fabbro dall'intelligenza prodigiosa, desideroso di
portare il suo popolo a un livello di comunicazione tale da riuscire a
interagire con i "bianchi" a livello paritario. Dopo molti tentativi
e studi riuscì a inventare un sillabario che permise alla sua gente di fare
affari ed eseguire trattative commerciali per la prima volta mettendo tutto su
carta spezzando il meccanismo del semplice baratto che tanto penalizzava gli
indiani d'America. Un vero e proprio primitivo dizionario Cherokee-Inglese. Le implicazioni storiche e culturali sono rilevantissime e
necessiterebbero di approfondimenti che travalicano l'importanza di
questo semplice e scarno post.
Sequoyah nacque, presumibilmente nel 1746 nel Tennessee e
morì nel 1843 a Taumalipas in Messico. Per l'importanza della sua opera e per
l'ammirevole lavoro nel tentativo di emancipare la sua gente dalla condizione
di popolo tenuto ai margini nella nascente nazione americana gli furono resi onori
postumi. Purtroppo, onori riconosciuti solo sulla carta, in quanto le vicende
drammatiche dei nativi americani sono ben note, resta il fatto che il più
maestoso tra gli alberi prende il suo nome, la contea di Sequoyah in Oklahoma è
a lui dedicata, e il monte Sequoia nel Tennessee è un ulteriore omaggio a
questo grande personaggio. Piccole notizie, frammenti di informazione, invito
tutti a fare una ricerca per documentarsi su questo "indiano" così
fuori dagli schemi e che stride con quello che è il comune immaginario
collettivo.
Sciocchezzuole, ma forse la prossima volta che ci capiterà di vedere un film western ci ricorderemo che i nativi americani sono stati altro e molto di più di semplici cacciatori di scalpi come hanno voluto farci credere.
© 2015 di Massimiliano Riccardi